Ormai e’ assodato, nel corso dell’anno che sta volgendo al termine la fusione fredda ha subito un vero e proprio processo di riabilitazione. La fusione fredda, o le LENR (Low Energy Nuclear Reactions) – come molti preferiscono definire questo tipo di energia, e’ stata ostacolata e ridicolizzata per decenni dalla scienza ufficiale, ma nel corso del 2015 sempre piu’ ricercatori, istituzioni ed aziende han deciso di sostenere questa ricerca avviata da Fleischmann e Pons, probabilmente grazie anche all’irruzione di Andrea Rossi col suo E-Cat.
Sempre piu’ ricercatori si dedicano ormai a tempo pieno a questo campo, e tanti sono ormai gli eventi dedicati a questo tema. Ad ulteriore conferma di cio’, ieri e’ stato pubblicato sull’Irish Times un articolo firmato da Paddy Woodworth, in cui vengono elencate cinque tecnologie che potrebbero servire a salvare il nostro pianeta dal riscaldamento globale. Queste sono le migliori soluzioni attualmente utilizzabili secondo Woodworth: l’energia eolica, l’energia solare, biomassa, l’energia delle maree e la fusione fredda.
I motivi per cui Woodworth sostiene la fusione fredda sono: i rischi limitati rispetto alla quantita’ di energia prodotta, e la scarsita’ di scorie. L’unico problema presente al momento con la fusione fredda, secondo Woodworth, e’ che nessuno sa ancora come produrla! Per chi fosse interessato a leggere l’intero articolo, che si intitola COP21: Five technologies that could help – and five that will not, questo e’ il link da cui e’ possibile scaricarlo: http://www.irishtimes.com/news/environment/cop21-five-technologies-that-could-help-and-five-that-will-not-1.2459227
Woodworth ha gia’ dimostrato in passato un profondo interesse per il problema energetico/ambientale e nel 2013 ha pubblicato un libro intitolato “Our Once and Future Planet – Restoring the world in the climate change century” pubblicato dalla University of Chicago Press.